Premessa
di Serenella Tasselli
Regione Umbria - Responsabile Sezione: Inclusione sociale, Contrasto alle povertà e Anziani
La Regione Umbria, in linea con le Raccomandazioni e Risoluzioni europee e gli Accordi in Conferenza Stato-Regioni, ha promosso un processo di cambiamento culturale nei confronti della tematica dell’esecuzione penale contribuendo a garantire uno dei più alti principi di civiltà contenuti nella Costituzione italiana quale è “l’umanizzazione della pena”.
Le politiche regionali, da sempre, hanno indirizzato la programmazione di settore verso la costruzione di un sistema stabile di governance nell’ambito dell’esecuzione penale, definendo modalità di confronto costanti tra le amministrazioni che, a vario titolo, sono impegnate nella promozione di percorsi di inclusione sociale attraverso i lavori del Tavolo della Governance (sanità, sociale, lavoro, formazione, scuola, pari opportunità) sull’Inclusione socio lavorativa delle persone in esecuzione penale.
Il sostegno al percorso di inclusione sociale e lavorativa (unitamente all’adozione di modelli di vita socialmente accettabili), svolge un ruolo primario nel percorso di reinserimento alla vita sociale dei detenuti, diventando un elemento qualificante del percorso rieducativo e del recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione penale. Il riconoscimento di tale diritto viene, inoltre, stimato come fattore significativo in ordine alla riduzione della reiterazione del reato, che si abbatte dal 70% al 18% nei due anni successivi al termine della pena.
Le scelte politiche che hanno ispirato e supportato la programmazione delle risorse regionali, nazionali e comunitarie, destinate all’Inclusione sociale e al contrasto alle povertà, sono state indirizzate alla creazione di un progetto di vita che consenta alle persone sottoposte ad esecuzione penale una reale integrazione nella società.
La Regione Umbria ha tradotto tutto questo in un intervento specifico all’interno della nuova programmazione FSE 2014/2020.
La prima misura programmata dalla Regione nell’ambito POR FSE è stata proprio quella dell’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale esterna, con particolare attenzione ai minori che commettono reato.
Una scelta politica coraggiosa, in un momento storico in cui aumentano le disuguaglianze e le forme di discriminazione anche tra le diverse forme di povertà. Un segno di attenzione verso una delle fasce più deboli della società, che rischiano di essere ancor più emarginate se lasciate sole e senza speranza.
Uno degli obbiettivi posti dalla Regione Umbria coincide con lo sviluppo del progetto per la realizzazione del Centro Regionale di Mediazione Penale.
Le risorse e i progetti
Per interventi riguardanti l'esecuzione penale sono stati previsti quasi 4 milioni di euro di risorse europee POR FSE, per raggiungere 1063 persone da qui al 2020, fra adulti sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria penale in carico agli UEPE (Uffici di Esecuzione Penale Esterna), e minori e giovani-adulti fino a 25 anni, che hanno commesso reati e che sono in carico all'USSM (Ufficio di Servizio Sociale Minorile) dell'Umbria.
Di questi quasi 4 milioni di euro:
- 2,6 milioni di euro dedicati all’esecuzione penale esterna per tirocini extracurricolari e borse lavoro (363 destinatari finali) (progetti esecutivi dal 2015)
- 800mila euro dedicati all’esecuzione penale intramuraria per la formazione finalizzata all’inclusione socio lavorativa dei detenuti (400 destinatari finali) (progetto in programmazione)
- 300mila euro dedicati alla mediazione penale – giustizia riparativa per la realizzazione di un centro regionale di mediazione penale (300 destinatari finali) (in programmazione).
I progetti
Progetto Sfide2: finanziato dalla Regione Umbria, per il biennio 2016-2017 con uno stanziamento di oltre 592.000,00 di euro per un numero di destinatari finali stimato pari ad 80.
Le attività previste:
- Attività individualizzata di orientamento e bilancio delle competenze;
- Tirocinio formativo extracurriculare in deroga - L.R. 17/2013 e sua direttiva di attuazione - accompagnato da servizio individualizzato di tutorship;
- Attività di sensibilizzazione del contesto economico locale per il miglioramento delle opportunità occupazionali e dell’incontro domanda-offerta di lavoro.
Progetto ROAD. Ragazzi oggi, adulti domani: finanziato dalla Regione Umbria, per il biennio 2016-2017 con uno stanziamento di oltre 568.000,00 di euro in favore di 77 minori e giovani-adulti per azioni come tirocini formativi extracurriculari e borse lavoro.
Le attività sono state diversificate in base ai soggetti coinvolti:
1. Minori compresi fra i 15 ed i 18 anni non compiuti (prossimi adulti) in assenza di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, per i quali dovrà essere costruito un progetto su misura
Le attività previste:
- Attività individualizzata di orientamento e bilancio delle competenze;
- Attività di supporto alla messa in trasparenza degli apprendimenti maturati;
- Attività individualizzata di docenza integrativa;
- Attività individualizzata di tutorship;
- Attività di sensibilizzazione del contesto economico locale per il miglioramento delle opportunità occupazionali e dell’incontro domanda-offerta di lavoro;
2. Giovani adulti (da anni 18 compiuti a 25 non compiuti) inclusi prossimi adulti (minori compresi fra i 15 e 18 anni di età) con assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, Attività di tirocinio formativo extracurriculare in deroga
Le attività previste:
- Attività individualizzata di orientamento formativo e bilancio delle competenze;
- Attività di formazione per l’acquisizione di competenze di base, trasversali e/o tecnico-professionali, propedeutica al tirocinio extracurricolare;
- Attività di tirocinio formativo extracurriculare in deroga - L.R. 17/2013 e sua direttiva di attuazione, accompagnato da servizio individualizzato di tutorship;
- Attività di sensibilizzazione del contesto economico locale per il miglioramento delle opportunità occupazionali e dell’incontro domanda-offerta di lavoro.
In allegato le slide esplicative della buona pratica attuata dalla Regione Umbria.