Il Codice di Condotta del partenariato e la programmazione 2021-2027
di Paolina Notaro
Settore Fse - Tecnostruttura
Nell'ambito delle politiche dell’Unione, il partenariato riveste un ruolo rilevante, a cui la Commissione Europea soprattutto a partire dall’attuale ciclo di programmazione ha riservato una particolare enfasi; tale principio implica una stretta collaborazione fra le istituzioni (a livello europeo, nazionale, regionale), le organizzazioni (governative e non governative) e tutti gli attori del tessuto economico e sociale del territorio in ogni fase di gestione dei fondi, migliorando la qualità e l’efficacia degli interventi.
In particolare, il coinvolgimento dei partner economici e sociali assicura che l'attenzione sull'utilizzo delle risorse non si limiti ai soli aspetti procedurali, ma si traduca – una volta condivisi gli obiettivi - nella individuazione degli strumenti più idonei per rispondere alle esigenze di sviluppo del territorio.
Il Codice di Condotta (regolamento delegato (UE) n. 240/2014), che al fine di assicurare la continuità nell'organizzazione dei partenariati resta un riferimento normativo valido anche per la programmazione 2021-2027, prevede il coinvolgimento dei partner già nelle fasi di preparazione dei programmi (1) e promuove la continuità e la responsabilità nel corso dell’intero ciclo della programmazione (preparazione, attuazione, monitoraggio e valutazione).
Nel Codice si dispone che ciascuna Autorità di Gestione (AdG) organizzi il partenariato (e dunque il Comitato di Sorveglianza), in coerenza con il proprio quadro istituzionale e con le specificità del proprio programma operativo (2); l’AdG dovrà garantire un adeguato livello di rappresentatività delle parti interessate in funzione delle specificità/esigenze che caratterizzano ciascun PO invitando quei partner che operano nei settori più rilevanti per la strategia del programma.
È possibile inoltre, in relazione ad aspetti specifici o particolari punti all’ordine del giorno, invitare di volta in volta soggetti diversi.
Le Autorità di Gestione dovranno adeguare il più possibile il partenariato ai singoli programmi operativi: ne consegue che anche la composizione del Comitato di Sorveglianza varierà in funzione delle specificità/esigenze che caratterizzano ciascun PO. Sarà infatti opportuno garantire una adeguata rappresentanza di quei partner che operano nei settori più rilevanti per la strategia del programma.
Per il FSE+, in linea con l’attuale periodo di programmazione, le AdG continueranno a garantire la partecipazione delle parti economiche e sociali al partenariato, in particolare con riferimento alle camere di commercio, le associazioni imprenditoriali, le associazioni per la formazione dei lavoratori, gli istituti di istruzione e formazione, i fornitori di servizi sanitari e sociali, le ONG e le organizzazioni specializzate nei campi della parità di genere, della non discriminazione e dell'inclusione sociale, con forti legami con i gruppi svantaggiati come le persone con disabilità, i migranti, i rom; in considerazione dell’ampliamento delle tematiche su cui interverrà il FSE+ nel ciclo di programmazione 2021-2027, bisognerà inoltre riflettere, in esito al negoziato sul pacchetto legislativo, su un ampliamento del partenariato, includendo ad esempio enti/associazioni/organizzazioni specificamente dedicati all’innovazione sociale, all’occupazione giovanile e alla prevenzione e al contrasto alla povertà, anche infantile. Nel caso dei programmi plurifondo, il partenariato dovrebbe comprendere le istituzioni, le organizzazioni e i gruppi attinenti ai diversi fondi interessati.
Per quanto concerne le modalità con cui l’AdG organizza e gestisce il partenariato nell’ambito del Comitato di Sorveglianza, potrebbe essere opportuno esplicitare nell’atto istitutivo del CdS i criteri di scelta dei partner all’interno delle singole categorie; si potrebbe ad esempio utilizzare un criterio analogo a quello già previsto per altri organi consultivi oppure fare riferimento a quello della rappresentatività (prendendo in considerazione il numero degli iscritti). Alla stessa stregua si potrebbe prevedere un criterio di rotazione che garantisca la partecipazione di tutti i partner interessati ai lavori del comitato.
Stato dell'arte sul coinvolgimento del partenariato per l'avvio della programmazione 2021-2027
In linea generale l'approccio delle Regioni italiane, anche grazie all’esperienza già maturata nell’attuale ciclo di programmazione sulla base delle indicazioni del Codice di Condotta, si caratterizza per un importante coinvolgimento del partenariato istituzionale, economico e sociale in una governance multi livello per la gestione dei Fondi.
Il coinvolgimento del partenariato nella fase di preparazione dei programmi prevede sostanzialmente l’attivazione di un percorso di condivisione e di confronto su temi di carattere generale e specifico che spesso parte dalla valutazione degli interventi dell’attuale ciclo di programmazione. Questo tipo di processo dialettico, da una parte mette in evidenza limiti e potenzialità delle strategie già attuate e dall’altra - alla luce delle istanze e dei fabbisogni dei partner – garantisce l’individuazione di proposte funzionali a modulare la strategia regionale di sviluppo territoriale.
Quasi tutte le amministrazioni regionali, a partire dal 2019, hanno avviato percorsi per il coinvolgimento attivo del partenariato nella fase di riflessione prodromica all’avvio della nuova programmazione, più della metà mediante un atto formale con delibera di giunta.
In concreto le Regioni hanno previsto una serie di incontri sia trasversali che tematici per approfondire in particolare gli ambiti dei 5 obiettivi di policy su cui si sta costruendo la nuova programmazione. Nella maggior parte dei casi l’avvio di questi cicli di incontri è stato attivato prima della crisi epidemiologica di marzo 2020, garantendo pertanto la possibilità di confronto in presenza; con l’avvento della crisi sanitaria, poi, in tutte le Regioni si è assistito invece ad una interruzione o ad un rallentamento del processo di confronto partenariale.
Tuttavia sembra interessante rilevare come in qualche caso gli incontri siano proseguiti a distanza in forma di webinar, mentre in alcune Regioni il periodo compreso tra i mesi di marzo e giugno ha coinciso con la finestra temporale utile alla raccolta di proposte e riflessioni del partenariato mediante l’utilizzo di strumenti telematici su piattaforme digitali. Sono 8 in totale le amministrazioni che hanno infatti attivato procedure specifiche per la ricognizione delle istanze provenienti dal partenariato, anche mediante questionari on line, al fine di esaminare il punto di vista degli attori istituzionali, economici e sociali nonché dei potenziali beneficiari, sulle principali sfide da fronteggiare nel periodo di programmazione 2021-2027.
In un caso, in particolare, si segnala che nel mese di giugno 2020 è stata avviata una consultazione allargata al partenariato diffuso (rappresentato da tutti i cittadini) attivando una serie di incontri diffusi sul territorio e predisponendo una piattaforma interattiva digitale per consentire ai cittadini di poter seguire gli eventi e di dare il proprio contributo di idee e proposte compilando un questionario.
Alcune AdG in questi ultimi mesi (da ottobre 2020) hanno proceduto a rielaborare i contributi proposti dal partenariato, riconoscendo un ruolo prezioso nel contributo del territorio, funzionale a delineare una strategia aderente alle specificità per raggiungere gli obiettivi regionali tenuto conto anche del mutato contesto socio economico; in qualche caso è stata anche predisposta una prima bozza di strategia e programma.
Alcune esperienze regionali nel processo di coinvolgimento del partenariato
Nel corso della giornata seminariale del 10 novembre 2020, nell’ambito del Progetto Mezzogiorno curato da Tecnostruttura, sono state presentate alcune esperienze regionali tese a descrivere le modalità e le finalità con cui è stato coinvolto il partenariato istituzionale, economico e sociale.
Nella sezione In Pillole sono disponibili le presentazioni regionali sulle iniziative citate.
Il percorso partenariale per le politiche regionali di coesione 2021-2027 in Regione Veneto
Con la finalità di sviluppare una programmazione regionale dei fondi Fse e Fesr 2014-2020 "integrata", è stato definito lo schema organizzativo della Programmazione Regionale Unitaria (PRU) 2014-2020, basata sul concorso, la complementarietà e l’integrazione tra i fondi, con l’intento di massimizzare l’efficacia dell’azione regionale e semplificarne le procedure.
I Programmi operativi per il “Veneto verso il 2030” sono stati costruiti secondo un approccio coordinato in termini strategici, operativi e temporali, attivando strumenti congiunti di confronto mediante il tavolo di partenariato, i gruppi di lavoro ed unico sito web. L’istituzione del tavolo di partenariato per le politiche regionali di coesione 2021-2027 costituisce uno dei principi chiave dell’attuazione dei fondi dell’Unione europea, per assicurare un costante approccio partecipativo e la trasparenza dei processi decisionali; il Tavolo è lo strumento utile a realizzare il dialogo tra le AdG, le istituzioni, le parti economiche, sociali e della società civile e per arricchire tutte le fasi della programmazione.
Il confronto partenariale è stato formalmente avviato a febbraio 2020, mentre da marzo a maggio è stata attivata una consultazione on line per raccogliere le istanze del territorio, i cui esiti sono stati raccolti in un report di sintesi a settembre 2020. La riflessione avviata nel confronto partenariale si è basata su alcuni principi chiave:
- Continuità con la programmazione 2014-2020
- Complementarietà tra fondi
- Concentrazione su priorità strategiche
- Cantierabilità degli interventi per i progetti infrastrutturali
- Multisettorialità e innovazione continua
- Partecipazione ai programmi attraverso l’utilizzo di procedure per la semplificazione e il rafforzamento della capacità amministrativa.
Il coinvolgimento del partenariato nella programmazione 2021/2027. L'esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia
Il coinvolgimento del partenariato in Friuli Venezia Giulia è molto capillare (basti pensare che sono 134 i rappresentanti del partenariato economico/sociale) e si caratterizza per una partecipazione integrata e coordinata delle varie componenti interessate ai vari livelli. Dopo l’istituzione del partenariato per i Programmi operativi del ciclo 2021-2027, il processo è stato articolato prevedendo una sessione plenaria di presentazione del percorso di consultazione, a cui hanno fatto seguito tre tavoli tematici inerenti gli obiettivi strategici dei fondi; nell’ambito del percorso inoltre possono essere altresì individuati una serie di specifici focus group individuati dalle rispettive AdG per un confronto su tematiche specifiche con esperti del settore.
Per quanto concerne il metodo del confronto interno è interessante sottolineare che l’Autorità di gestione, in esito a quanto emerso dai tavoli nazionali e con le declinazioni derivanti dalle specificità del contesto regionale, ha svolto una fitta rete di interlocuzioni con le direzioni centrali maggiormente coinvolte e interessate alla programmazione di FSE+ al fine di individuare le principali direttrici della programmazione regionale sulla cui base definire il quadro di riferimento da proporre al partenariato. Al fine di avviare il diretto coinvolgimento del partenariato nella definizione della strategia, è stato previsto un questionario che il partenariato medesimo è stato chiamato a compilare con modalità on line.
Nel merito ciascun ente è stato chiamato ad esprimersi sulle concrete tipologie di intervento (a cui sono state associate azioni esemplificative) per ciascun obiettivo specifico. Le proposte individuate dall’Autorità di gestione sintetizzano gli orientamenti in termini di intervento, in esito al percorso di confronto interno interservizi e interdirezionale, coerenti con le previsioni regolamentari, pur in assenza di un quadro delle risorse finanziarie disponibili. Il questionario ha inoltre consentito ad ogni soggetto del partenariato di indicare, in relazione ad ogni tipologia di intervento ed ove ritenuto opportuni, ulteriori azioni esemplificative.
Il 4 novembre 2020 si è tenuta la sessione plenaria in cui l’AdG ha fornito al partenariato la restituzione degli esiti e delle elaborazioni dei dati derivanti dalla compilazione dei questionari. Gli esiti sono risultati positivi e hanno avuto il pieno riconoscimento del partenariato. Nel corso dell’incontro sono stati altresì condivisi, in un dibattito ampiamente partecipato, una serie di aspetti ed elementi portati all’attenzione da parte dell’AdG.
Attualmente il confronto interno si sta focalizzando sul nuovo contesto socio economico, con la finalità di individuare le opportune scelte strategiche per rispondere alle sfide emergenti con il sostegno del FSE+; a titolo esemplificativo si evidenziano alcune questioni chiave del confronto: le modalità per migliorare il dialogo delle imprese con il sistema della formazione continua e dei disoccupati, la scelta di interventi utili a garantire un effettivo lavoro agile capace di valorizzare e non penalizzare i lavoratori che ne sono interessati, l’individuazione di nuove strategia per il coinvolgimento dei Neet, le misure da programmare per rafforzare il principio di inclusione e non discriminazione, le scelte programmatiche da individuare per assicurare il conseguimento degli obiettivi della strategia dell’Agenda 2030.
La metodologia utilizzata per il coinvolgimento dei partner e i primi esiti. L'esperienza della Regione Sardegna
Il percorso attivato dalla Regione nella fase di preparazione e avvio della futura programmazione si sostanzia principalmente in due fasi, nella consapevolezza che per una più puntuale e concreta definizione e qualificazione degli interventi da porre in essere per rispondere alle sfide della nuova programmazione comunitaria, il ruolo del partenariato sia essenziale.
La fase 1 (luglio 2019), caratterizzata da un processo di analisi preliminare e di approfondimento su aspetti specifici, grazie a due incontri e ad un questionario somministrato ai partner, ha contribuito ad ottenere una prima determinazione del contesto regionale di riferimento a cui associare le diverse policy. Mediante l’analisi del contesto sono stati approfonditi gli aspetti inerenti l’assetto economico, lavorativo, di istruzione e formazione e di inclusione sociale consentendo di individuare le politiche/azioni prioritarie da proporre nella programmazione FSE+ 2021-2027 e di definire una matrice di correlazione fra strategie europee, nazionali e regionali, alle quali corrisponderanno pertinenti proposte di policy.
La fase 2 costituisce di fatto il percorso partenariale vero e proprio, avviato a settembre 2020 con una riunione plenaria che ha visto il coinvolgimento anche di nuovi attori nel processo di confronto partenariale per rafforzare l’integrazione tra fondi e favorire la coerenza strategica. Sono stati previsti 3 tavoli tematici per singola policy e una riunione conclusiva plenaria che avrà luogo a dicembre 2020.
Il format scelto per condurre gli incontri è stato quello del focus group che permette di ragionare insieme sull’esperienza e sulle key questions per indirizzare la discussione con un approccio basato sulle “lezioni apprese”; tale metodo ha consentito di mettere a fuoco gli esiti della programmazione in corso individuando punti di debolezza e di forza quali elementi funzionali alla definizione dei documenti programmatici per il ciclo 2021-2027.
Considerato che i tavoli tematici permettono di esprimere «reazioni a caldo» e sono focalizzati su una rosa limitata di interventi scelti rispondenti, tra gli altri, a criteri di rilevanza strategica e/o finanziaria, per ampliare il campo di indagine e consentire al partenariato di esprimere un’opinione «a freddo», è stato previsto un secondo questionario tra l’ultimo tavolo tematico e l’assemblea plenaria finale volto a rilevare il grado di rilevanza percepita in relazione alle azioni pertinenti e agli ambiti di intervento della programmazione FSE+ 2021-2027.
Stato dell'arte sul coinvolgimento del partenariato per l'avvio della programmazione 2021-2027
In linea generale l'approccio delle Regioni italiane, anche grazie all’esperienza già maturata nell’attuale ciclo di programmazione sulla base delle indicazioni del Codice di Condotta, si caratterizza per un importante coinvolgimento del partenariato istituzionale, economico e sociale in una governance multi livello per la gestione dei Fondi.
Il coinvolgimento del partenariato nella fase di preparazione dei programmi prevede sostanzialmente l’attivazione di un percorso di condivisione e di confronto su temi di carattere generale e specifico che spesso parte dalla valutazione degli interventi dell’attuale ciclo di programmazione. Questo tipo di processo dialettico, da una parte mette in evidenza limiti e potenzialità delle strategie già attuate e dall’altra - alla luce delle istanze e dei fabbisogni dei partner – garantisce l’individuazione di proposte funzionali a modulare la strategia regionale di sviluppo territoriale.
Quasi tutte le amministrazioni regionali, a partire dal 2019, hanno avviato percorsi per il coinvolgimento attivo del partenariato nella fase di riflessione prodromica all’avvio della nuova programmazione, più della metà mediante un atto formale con delibera di giunta.
In concreto le Regioni hanno previsto una serie di incontri sia trasversali che tematici per approfondire in particolare gli ambiti dei 5 obiettivi di policy su cui si sta costruendo la nuova programmazione. Nella maggior parte dei casi l’avvio di questi cicli di incontri è stato attivato prima della crisi epidemiologica di marzo 2020, garantendo pertanto la possibilità di confronto in presenza; con l’avvento della crisi sanitaria, poi, in tutte le Regioni si è assistito invece ad una interruzione o ad un rallentamento del processo di confronto partenariale.
Tuttavia sembra interessante rilevare come in qualche caso gli incontri siano proseguiti a distanza in forma di webinar, mentre in alcune Regioni il periodo compreso tra i mesi di marzo e giugno ha coinciso con la finestra temporale utile alla raccolta di proposte e riflessioni del partenariato mediante l’utilizzo di strumenti telematici su piattaforme digitali. Sono 8 in totale le amministrazioni che hanno infatti attivato procedure specifiche per la ricognizione delle istanze provenienti dal partenariato, anche mediante questionari on line, al fine di esaminare il punto di vista degli attori istituzionali, economici e sociali nonché dei potenziali beneficiari, sulle principali sfide da fronteggiare nel periodo di programmazione 2021-2027.
In un caso, in particolare, si segnala che nel mese di giugno 2020 è stata avviata una consultazione allargata al partenariato diffuso (rappresentato da tutti i cittadini) attivando una serie di incontri diffusi sul territorio e predisponendo una piattaforma interattiva digitale per consentire ai cittadini di poter seguire gli eventi e di dare il proprio contributo di idee e proposte compilando un questionario.
Alcune AdG in questi ultimi mesi (da ottobre 2020) hanno proceduto a rielaborare i contributi proposti dal partenariato, riconoscendo un ruolo prezioso nel contributo del territorio, funzionale a delineare una strategia aderente alle specificità per raggiungere gli obiettivi regionali tenuto conto anche del mutato contesto socio economico; in qualche caso è stata anche predisposta una prima bozza di strategia e programma.
Il percorso partenariale per le politiche regionali di coesione 2021-2027 in Regione Veneto
Con la finalità di sviluppare una programmazione regionale dei fondi Fse e Fesr 2014-2020 "integrata", è stato definito lo schema organizzativo della Programmazione Regionale Unitaria (PRU) 2014-2020, basata sul concorso, la complementarietà e l’integrazione tra i fondi, con l’intento di massimizzare l’efficacia dell’azione regionale e semplificarne le procedure.
I Programmi operativi per il “Veneto verso il 2030” sono stati costruiti secondo un approccio coordinato in termini strategici, operativi e temporali, attivando strumenti congiunti di confronto mediante il tavolo di partenariato, i gruppi di lavoro ed unico sito web. L’istituzione del tavolo di partenariato per le politiche regionali di coesione 2021-2027 costituisce uno dei principi chiave dell’attuazione dei fondi dell’Unione europea, per assicurare un costante approccio partecipativo e la trasparenza dei processi decisionali; il Tavolo è lo strumento utile a realizzare il dialogo tra le AdG, le istituzioni, le parti economiche, sociali e della società civile e per arricchire tutte le fasi della programmazione.
Il confronto partenariale è stato formalmente avviato a febbraio 2020, mentre da marzo a maggio è stata attivata una consultazione on line per raccogliere le istanze del territorio, i cui esiti sono stati raccolti in un report di sintesi a settembre 2020. La riflessione avviata nel confronto partenariale si è basata su alcuni principi chiave:
- Continuità con la programmazione 2014-2020
- Complementarietà tra fondi
- Concentrazione su priorità strategiche
- Cantierabilità degli interventi per i progetti infrastrutturali
- Multisettorialità e innovazione continua
- Partecipazione ai programmi attraverso l’utilizzo di procedure per la semplificazione e il rafforzamento della capacità amministrativa.
Alcune esperienze regionali nel processo di coinvolgimento del partenariato
Nel corso della giornata seminariale del 10 novembre 2020, nell’ambito del Progetto Mezzogiorno curato da Tecnostruttura, sono state presentate alcune esperienze regionali tese a descrivere le modalità e le finalità con cui è stato coinvolto il partenariato istituzionale, economico e sociale.
Nella sezione In Pillole sono disponibili le presentazioni regionali sulle iniziative citate.
Il percorso partenariale per le politiche regionali di coesione 2021-2027 in Regione Veneto
Con la finalità di sviluppare una programmazione regionale dei fondi Fse e Fesr 2014-2020 "integrata", è stato definito lo schema organizzativo della Programmazione Regionale Unitaria (PRU) 2014-2020, basata sul concorso, la complementarietà e l’integrazione tra i fondi, con l’intento di massimizzare l’efficacia dell’azione regionale e semplificarne le procedure.
I Programmi operativi per il “Veneto verso il 2030” sono stati costruiti secondo un approccio coordinato in termini strategici, operativi e temporali, attivando strumenti congiunti di confronto mediante il tavolo di partenariato, i gruppi di lavoro ed unico sito web. L’istituzione del tavolo di partenariato per le politiche regionali di coesione 2021-2027 costituisce uno dei principi chiave dell’attuazione dei fondi dell’Unione europea, per assicurare un costante approccio partecipativo e la trasparenza dei processi decisionali; il Tavolo è lo strumento utile a realizzare il dialogo tra le AdG, le istituzioni, le parti economiche, sociali e della società civile e per arricchire tutte le fasi della programmazione.
Il confronto partenariale è stato formalmente avviato a febbraio 2020, mentre da marzo a maggio è stata attivata una consultazione on line per raccogliere le istanze del territorio, i cui esiti sono stati raccolti in un report di sintesi a settembre 2020. La riflessione avviata nel confronto partenariale si è basata su alcuni principi chiave:
- Continuità con la programmazione 2014-2020
- Complementarietà tra fondi
- Concentrazione su priorità strategiche
- Cantierabilità degli interventi per i progetti infrastrutturali
- Multisettorialità e innovazione continua
- Partecipazione ai programmi attraverso l’utilizzo di procedure per la semplificazione e il rafforzamento della capacità amministrativa.
Il coinvolgimento del partenariato nella programmazione 2021/2027. L'esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia
Il coinvolgimento del partenariato in Friuli Venezia Giulia è molto capillare (basti pensare che sono 134 i rappresentanti del partenariato economico/sociale) e si caratterizza per una partecipazione integrata e coordinata delle varie componenti interessate ai vari livelli. Dopo l’istituzione del partenariato per i Programmi operativi del ciclo 2021-2027, il processo è stato articolato prevedendo una sessione plenaria di presentazione del percorso di consultazione, a cui hanno fatto seguito tre tavoli tematici inerenti gli obiettivi strategici dei fondi; nell’ambito del percorso inoltre possono essere altresì individuati una serie di specifici focus group individuati dalle rispettive AdG per un confronto su tematiche specifiche con esperti del settore.
Per quanto concerne il metodo del confronto interno è interessante sottolineare che l’Autorità di gestione, in esito a quanto emerso dai tavoli nazionali e con le declinazioni derivanti dalle specificità del contesto regionale, ha svolto una fitta rete di interlocuzioni con le direzioni centrali maggiormente coinvolte e interessate alla programmazione di FSE+ al fine di individuare le principali direttrici della programmazione regionale sulla cui base definire il quadro di riferimento da proporre al partenariato. Al fine di avviare il diretto coinvolgimento del partenariato nella definizione della strategia, è stato previsto un questionario che il partenariato medesimo è stato chiamato a compilare con modalità on line.
Nel merito ciascun ente è stato chiamato ad esprimersi sulle concrete tipologie di intervento (a cui sono state associate azioni esemplificative) per ciascun obiettivo specifico. Le proposte individuate dall’Autorità di gestione sintetizzano gli orientamenti in termini di intervento, in esito al percorso di confronto interno interservizi e interdirezionale, coerenti con le previsioni regolamentari, pur in assenza di un quadro delle risorse finanziarie disponibili. Il questionario ha inoltre consentito ad ogni soggetto del partenariato di indicare, in relazione ad ogni tipologia di intervento ed ove ritenuto opportuni, ulteriori azioni esemplificative.
Il 4 novembre 2020 si è tenuta la sessione plenaria in cui l’AdG ha fornito al partenariato la restituzione degli esiti e delle elaborazioni dei dati derivanti dalla compilazione dei questionari. Gli esiti sono risultati positivi e hanno avuto il pieno riconoscimento del partenariato. Nel corso dell’incontro sono stati altresì condivisi, in un dibattito ampiamente partecipato, una serie di aspetti ed elementi portati all’attenzione da parte dell’AdG.
Attualmente il confronto interno si sta focalizzando sul nuovo contesto socio economico, con la finalità di individuare le opportune scelte strategiche per rispondere alle sfide emergenti con il sostegno del FSE+; a titolo esemplificativo si evidenziano alcune questioni chiave del confronto: le modalità per migliorare il dialogo delle imprese con il sistema della formazione continua e dei disoccupati, la scelta di interventi utili a garantire un effettivo lavoro agile capace di valorizzare e non penalizzare i lavoratori che ne sono interessati, l’individuazione di nuove strategia per il coinvolgimento dei Neet, le misure da programmare per rafforzare il principio di inclusione e non discriminazione, le scelte programmatiche da individuare per assicurare il conseguimento degli obiettivi della strategia dell’Agenda 2030.
La metodologia utilizzata per il coinvolgimento dei partner e i primi esiti. L'esperienza della Regione Sardegna
Il percorso attivato dalla Regione nella fase di preparazione e avvio della futura programmazione si sostanzia principalmente in due fasi, nella consapevolezza che per una più puntuale e concreta definizione e qualificazione degli interventi da porre in essere per rispondere alle sfide della nuova programmazione comunitaria, il ruolo del partenariato sia essenziale.
La fase 1 (luglio 2019), caratterizzata da un processo di analisi preliminare e di approfondimento su aspetti specifici, grazie a due incontri e ad un questionario somministrato ai partner, ha contribuito ad ottenere una prima determinazione del contesto regionale di riferimento a cui associare le diverse policy. Mediante l’analisi del contesto sono stati approfonditi gli aspetti inerenti l’assetto economico, lavorativo, di istruzione e formazione e di inclusione sociale consentendo di individuare le politiche/azioni prioritarie da proporre nella programmazione FSE+ 2021-2027 e di definire una matrice di correlazione fra strategie europee, nazionali e regionali, alle quali corrisponderanno pertinenti proposte di policy.
La fase 2 costituisce di fatto il percorso partenariale vero e proprio, avviato a settembre 2020 con una riunione plenaria che ha visto il coinvolgimento anche di nuovi attori nel processo di confronto partenariale per rafforzare l’integrazione tra fondi e favorire la coerenza strategica. Sono stati previsti 3 tavoli tematici per singola policy e una riunione conclusiva plenaria che avrà luogo a dicembre 2020.
Il format scelto per condurre gli incontri è stato quello del focus group che permette di ragionare insieme sull’esperienza e sulle key questions per indirizzare la discussione con un approccio basato sulle “lezioni apprese”; tale metodo ha consentito di mettere a fuoco gli esiti della programmazione in corso individuando punti di debolezza e di forza quali elementi funzionali alla definizione dei documenti programmatici per il ciclo 2021-2027.
Considerato che i tavoli tematici permettono di esprimere «reazioni a caldo» e sono focalizzati su una rosa limitata di interventi scelti rispondenti, tra gli altri, a criteri di rilevanza strategica e/o finanziaria, per ampliare il campo di indagine e consentire al partenariato di esprimere un’opinione «a freddo», è stato previsto un secondo questionario tra l’ultimo tavolo tematico e l’assemblea plenaria finale volto a rilevare il grado di rilevanza percepita in relazione alle azioni pertinenti e agli ambiti di intervento della programmazione FSE+ 2021-2027.
Il coinvolgimento del partenariato nella programmazione 2021/2027. L'esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia
Il coinvolgimento del partenariato in Friuli Venezia Giulia è molto capillare (basti pensare che sono 134 i rappresentanti del partenariato economico/sociale) e si caratterizza per una partecipazione integrata e coordinata delle varie componenti interessate ai vari livelli. Dopo l’istituzione del partenariato per i Programmi operativi del ciclo 2021-2027, il processo è stato articolato prevedendo una sessione plenaria di presentazione del percorso di consultazione, a cui hanno fatto seguito tre tavoli tematici inerenti gli obiettivi strategici dei fondi; nell’ambito del percorso inoltre possono essere altresì individuati una serie di specifici focus group individuati dalle rispettive AdG per un confronto su tematiche specifiche con esperti del settore.
Per quanto concerne il metodo del confronto interno è interessante sottolineare che l’Autorità di gestione, in esito a quanto emerso dai tavoli nazionali e con le declinazioni derivanti dalle specificità del contesto regionale, ha svolto una fitta rete di interlocuzioni con le direzioni centrali maggiormente coinvolte e interessate alla programmazione di FSE+ al fine di individuare le principali direttrici della programmazione regionale sulla cui base definire il quadro di riferimento da proporre al partenariato. Al fine di avviare il diretto coinvolgimento del partenariato nella definizione della strategia, è stato previsto un questionario che il partenariato medesimo è stato chiamato a compilare con modalità on line.
Nel merito ciascun ente è stato chiamato ad esprimersi sulle concrete tipologie di intervento (a cui sono state associate azioni esemplificative) per ciascun obiettivo specifico. Le proposte individuate dall’Autorità di gestione sintetizzano gli orientamenti in termini di intervento, in esito al percorso di confronto interno interservizi e interdirezionale, coerenti con le previsioni regolamentari, pur in assenza di un quadro delle risorse finanziarie disponibili. Il questionario ha inoltre consentito ad ogni soggetto del partenariato di indicare, in relazione ad ogni tipologia di intervento ed ove ritenuto opportuni, ulteriori azioni esemplificative.
Il 4 novembre 2020 si è tenuta la sessione plenaria in cui l’AdG ha fornito al partenariato la restituzione degli esiti e delle elaborazioni dei dati derivanti dalla compilazione dei questionari. Gli esiti sono risultati positivi e hanno avuto il pieno riconoscimento del partenariato. Nel corso dell’incontro sono stati altresì condivisi, in un dibattito ampiamente partecipato, una serie di aspetti ed elementi portati all’attenzione da parte dell’AdG.
Attualmente il confronto interno si sta focalizzando sul nuovo contesto socio economico, con la finalità di individuare le opportune scelte strategiche per rispondere alle sfide emergenti con il sostegno del FSE+; a titolo esemplificativo si evidenziano alcune questioni chiave del confronto: le modalità per migliorare il dialogo delle imprese con il sistema della formazione continua e dei disoccupati, la scelta di interventi utili a garantire un effettivo lavoro agile capace di valorizzare e non penalizzare i lavoratori che ne sono interessati, l’individuazione di nuove strategia per il coinvolgimento dei Neet, le misure da programmare per rafforzare il principio di inclusione e non discriminazione, le scelte programmatiche da individuare per assicurare il conseguimento degli obiettivi della strategia dell’Agenda 2030.
La metodologia utilizzata per il coinvolgimento dei partner e i primi esiti. L'esperienza della Regione Sardegna
Il percorso attivato dalla Regione nella fase di preparazione e avvio della futura programmazione si sostanzia principalmente in due fasi, nella consapevolezza che per una più puntuale e concreta definizione e qualificazione degli interventi da porre in essere per rispondere alle sfide della nuova programmazione comunitaria, il ruolo del partenariato sia essenziale.
La fase 1 (luglio 2019), caratterizzata da un processo di analisi preliminare e di approfondimento su aspetti specifici, grazie a due incontri e ad un questionario somministrato ai partner, ha contribuito ad ottenere una prima determinazione del contesto regionale di riferimento a cui associare le diverse policy. Mediante l’analisi del contesto sono stati approfonditi gli aspetti inerenti l’assetto economico, lavorativo, di istruzione e formazione e di inclusione sociale consentendo di individuare le politiche/azioni prioritarie da proporre nella programmazione FSE+ 2021-2027 e di definire una matrice di correlazione fra strategie europee, nazionali e regionali, alle quali corrisponderanno pertinenti proposte di policy.
La fase 2 costituisce di fatto il percorso partenariale vero e proprio, avviato a settembre 2020 con una riunione plenaria che ha visto il coinvolgimento anche di nuovi attori nel processo di confronto partenariale per rafforzare l’integrazione tra fondi e favorire la coerenza strategica. Sono stati previsti 3 tavoli tematici per singola policy e una riunione conclusiva plenaria che avrà luogo a dicembre 2020.
Il format scelto per condurre gli incontri è stato quello del focus group che permette di ragionare insieme sull’esperienza e sulle key questions per indirizzare la discussione con un approccio basato sulle “lezioni apprese”; tale metodo ha consentito di mettere a fuoco gli esiti della programmazione in corso individuando punti di debolezza e di forza quali elementi funzionali alla definizione dei documenti programmatici per il ciclo 2021-2027.
Considerato che i tavoli tematici permettono di esprimere «reazioni a caldo» e sono focalizzati su una rosa limitata di interventi scelti rispondenti, tra gli altri, a criteri di rilevanza strategica e/o finanziaria, per ampliare il campo di indagine e consentire al partenariato di esprimere un’opinione «a freddo», è stato previsto un secondo questionario tra l’ultimo tavolo tematico e l’assemblea plenaria finale volto a rilevare il grado di rilevanza percepita in relazione alle azioni pertinenti e agli ambiti di intervento della programmazione FSE+ 2021-2027.