Repertorio IeFP, completata la manutenzione: l'offerta formativa è aggiornata, ampliata e competitiva
Il numero delle qualifiche di operatore e dei diplomi di tecnico aumenta: gli operatori passano da 21 a 26, i tecnici da 22 a 29. Sono previsti nuovi profili, di alcune figure già esistenti è aumentata la dimensione, di altre sono riarticolati i contenuti sulla base dei principi di Industria 4.0, di economia circolare, di sostenibilità ambientale.
di Daniela Conte
Tecnostruttura - Settore Istruzione E Formazione
Il panorama produttivo è in costante evoluzione: cambiano gli stili di vita, che generano segmenti di consumo insoliti e nuovi mestieri con elevate possibilità occupazionali. Gli studi sull’andamento del mercato del lavoro di Unioncamere (1) però evidenziano che nel breve periodo non tutte le posizioni lavorative messe a bando saranno ricoperte. Addirittura, nei prossimi tre anni, nei settori emblematici del Made in Italy - meccanica, ICT, alimentare, tessile, chimica e legno-arredo - saranno rilasciate vacancies per circa 200 mila posizioni, ma solo una su tre sarà occupata. Questo perché le professionalità richieste dalle aziende risultano di difficile reperimento o non riescono a incrociare la domanda. Chi non possiede le competenze necessarie per affrontare le nuove sfide rischia di essere messo all’angolo.
È evidente che emerge un fabbisogno formativo che punti sulla specializzazione delle risorse umane, sulla valorizzazione delle specificità di prodotto e che rafforzi la relazione con il mondo del lavoro.
La filiera lunga dell’offerta formativa regionale, in questo contesto, gioca un ruolo di primo piano, a partire dalla Istruzione e Formazione professionale (IeFP), oggi rinnovata nei contenuti e resa più competitiva.
La IeFP, un modello formativo consolidato
La IeFP, avviata in via sperimentale nel 2003 e diventata ordinamentale nel 2011, è un canale alternativo all’istruzione al quale si accede a conclusione del primo ciclo della scuola di secondo grado, la vecchia scuola media. Il che consente di assolvere all’obbligo di istruzione e, con il conseguimento di una qualifica, di esercitare il diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale. Le Regioni e Province autonome ne governano il sistema, operando sulla base di Livelli essenziali dei percorsi definiti a livello nazionale, ne programmano l’offerta formativa e ne finanziano i corsi.
I più recenti rapporti di monitoraggio rilevano il successo formativo della IeFP. Nel 2016 – 2017, secondo il Rapporto INAPP (2), sono stati attivati oltre 16 mila corsi ai quali si sono iscritti 315.709 studenti: il sistema – che pure conferma una forte valenza antidispersione, raccogliendo chi ha vissuto l’esperienza negativa di un insuccesso scolastico – registra oggi una quota crescente di ragazzi che opta per la istruzione e formazione professionale come prima scelta a conclusione della scuola secondaria di primo grado. La metodologia didattica, improntata all’operatività e all’esperienza on the job, agevola la transizione dalla formazione al lavoro. L’INAPP nel 2019 (3), indagando gli esiti formativo-professionali della IeFP, rileva le motivazioni che hanno spinto gli studenti a scegliere questo sistema: l’interesse per il lavoro a cui il corso prepara (44,6%), l’interesse per le materie insegnate (25,9%) e la prospettiva di una maggiore facilità nell’acquisizione di un impiego (8,5%).
Un approccio formativo quello della IeFp riconosciuto valido anche dal Decreto legislativo 61/2017 che ha innovato e ridefinito gli indirizzi di Istruzione professionale (IP) e potenziato le attività laboratoriali dei percorsi, riformando l'istruzione professionale in raccordo con l'istruzione e formazione professionale. La norma pone le basi per rendere i due sistemi formativi – la IP e la IeFP – meglio dialoganti e intellegibili, pur nel rispetto della loro autonomia e identità.
…che si rinnova
L’emanazione del decreto legislativo 61/2017 è un’occasione di rinnovamento imperdibile anche per la IeFP.
Nel 2017, infatti, per la prima volta dopo il 2011, su mandato degli assessori della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle P.A., un gruppo di lavoro composto da Regioni, Province autonome e Tecnostruttura hanno impostato e condotto un lavoro complesso e strutturato di manutenzione e aggiornamento del Repertorio nazionale delle figure di qualifica e diploma dell’istruzione e formazione professionale.
Il lavoro, portato avanti con l’obiettivo di rafforzare la relazione tra formazione professionale e mondo produttivo, si è concluso con l’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 1° agosto 2019 che sostituisce quello del 2011. Definisce gli standard formativi minimi delle figure di operatore e di tecnico e delle competenze di base: introduce nuove figure, aggiorna quelle vecchie, aumentando la dimensione di alcune e riarticolando i contenuti di altre sulla base dei principi di Industria 4.0, di economia circolare, di sostenibilità ambientale. Prevede i modelli aggiornati alle nuove disposizioni normative in materia delle attestazioni di competenze, di qualifica, di diploma.
A valle della rilevazione dei percorsi attivati sui territori sulla base del vecchio Repertorio e dei nuovi fabbisogni formativi, i tecnici regionali hanno avviato la sperimentazione su un blocco di figure tipo, che ha consentito di definire l’architettura e l’impianto del nuovo Repertorio e di individuarne i criteri metodologici di descrizione.
L’analisi dei risultati della sperimentazione ha confermato in pieno la validità dell’impianto dell’Accordo del 2011, consolidando il nucleo delle descrizioni degli standard minimi formativi, che è rimasto quello originario. Piuttosto è stato ridisegnato il format delle figure, facendo ricorso ai nuovi strumenti operativi e normativi a disposizione, primi fra tutti l’Atlante del lavoro e delle qualificazioni e i decreti interministeriali del 30.06.2015 e dell’8.01.2018, per marcare lo stretto raccordo della IeFP con il mondo del lavoro e i processi produttivi che lo caratterizzano.
Il format descrittivo
Le figure della nuova IeFP non solo sono state correlate alle necessarie classificazioni adottate dall’ISTAT - relativamente alle attività economiche (ATECO 2007) e alle professioni (Classificazione delle Professioni 2011), ma sono state anche agganciate alla nomenclatura dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni. L’Atlante è lo strumento che identifica e descrive i processi di lavoro, agganciare ad esso le competenze, gli indirizzi e le figure di IeFP rende più efficace la programmazione dell’offerta formativa, agevola le attività di orientamento degli studenti e facilita la loro collocazione nel mercato del lavoro.
La fisionomia delle figure poggia sull’approccio per competenze, che da sempre caratterizza la IeFP. Il nocciolo della nuova IeFP sono le competenze tecnico professionali, previste in numero limitato per ciascun operatore e tecnico, individuate secondo una logica formativa e descritte in base alle regole compositive disciplinate dai decreti interministeriali del 2015 e del 2018. Tali competenze conferiscono maggiore spessore alle nuove qualifiche e ai nuovi diplomi della IeFP: si focalizzano sull’ambito di operatività e il grado di autonomia e responsabilità che l’attività lavorativa da svolgere richiede e sono arricchite da elementi di tecnologie abilitanti 4.0, di digitalizzazione, di ecosostenibilità. La loro descrizione riserva particolare attenzione alle conoscenze e abilità di carattere scientifico e matematico.
Alla dimensione professionalizzante di tale formazione è stata affiancata quella culturale e personale dello studente. Il lavoro di manutenzione e aggiornamento del Repertorio IeFP infatti si è concentrato molto sull’elaborazione degli standard minimi formativi delle competenze di base, offrendo un quadro di portata più ampia rispetto al 2011. Alcune competenze precedentemente accorpate, ad esempio la competenza storico-socio-economica e matematico-scientifica, sono state specificate e distinte, rafforzando le competenze digitali, di cittadinanza e quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). La loro elaborazione le ha rese inoltre leggibili reciprocamente con i saperi e le competenze dell’obbligo di istruzione e della IP. La descrizione delle competenze di base contiene una novità: i riferimenti alle dimensioni di apprendimento, che hanno carattere trasversale, riguardano la dimensione personale e sociale dello studente, le cosiddette soft skills.
Nel vecchio Repertorio, gli standard minimi prevedevano, come corpo a sé stante, le competenze ricorsive, quelle che afferiscono alle norme di sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale, all’utilizzo di macchinari, utensili e attrezzature. Si trattava di uno schema valido per tutte le figure e per questo non sempre adeguatamente applicato. Oggi, le competenze ricorsive sono diventate parte integrante della figura e la completano laddove necessario.
Le figure di operatore e di tecnico
La fisionomia dell’offerta formativa di IeFP, rispetto al 2011, si presenta ampliata, rinnovata nella struttura e irrobustita nei contenuti, soprattutto grazie al confronto attivato sui territori con esperti che hanno preso parte al lavoro di messa a punto degli standard minimi.
Le qualifiche e i diplomi, contenuti nell’Accordo di Conferenza Stato-Regioni del 1° agosto 2019, sono passati da 43 a 55, gli operatori da 22 sono diventati 26, mentre i tecnici da 21 sono passati a 29. Le figure del vecchio Repertorio comunque hanno dimostrato una buona tenuta. Infatti, gli standard formativi di 16 qualifiche e di 16 diplomi sono stati consolidati, benché aggiornati nei contenuti. Per tre operatori e altrettanti tecnici sono state invece riviste le denominazioni per renderle più attinenti agli effettivi processi di lavoro.
Sono state introdotte, invece, nuove figure, 7 operatori e 11 tecnici, mentre 3 operatori e 2 tecnici sono stati eliminati, o meglio, ne è stata riarticolata la dimensione per rispondere alle specificità dei processi produttivi. Un esempio per tutti è l’Operatore delle lavorazioni artistiche. La figura del 2011 non è rintracciabile nel nuovo Repertorio IeFP, ma di fatto la sua dimensione è stata caratterizzata, rafforzata e ampliata. Quella figura oggi trova casa in altre quattro: Operatore delle lavorazioni tessili; Operatore delle lavorazioni di pelletteria; Operatore delle lavorazioni di materiali lapidei; Operatore delle lavorazioni di metalli preziosi.
La mancata corrispondenza tra il numero di qualifiche e di diplomi potrebbe disorientare, ma con la manutenzione della IeFP la confluenza delle figure di operatore in quelle di tecnico non è più la confluenza definita “a canne d’organo”, per cui il rapporto tra le qualifiche e i diplomi non è di uno a uno, ma può essere di uno a molti, così da soddisfare il fabbisogno formativo espresso dalle filiere produttive territoriali. In questa stessa ottica, poi, le figure si arricchiscono di uno o più indirizzi ovvero di competenze tecnico professionali relative a specifiche caratterizzazioni di processo produttivo, di prodotto o di servizio che possono essere combinati tra loro.
Nel 2011, gli indirizzi previsti erano 13 e afferivano alle sole figure di operatore. I tecnici, invece, non prevedevano indirizzi. Oggi, le figure di operatore sono corredate da 36 indirizzi, mentre quelle di tecnico da 54. Gli indirizzi, inoltre, consentono un agevole raccordo tra le figure della IeFP e le professioni regolamentate la cui formazione è in capo alle Regioni e Province autonome. Nell’aggiornare le figure della IeFP, infatti, le competenze relative agli operatori e ai tecnici sono state disegnate tenendo conto di quelle previste dagli standard nazionali per le professioni regolamentate. Il che rende più facile l’eventuale riconoscimento di crediti e la previsione di casi di esenzione o di riduzione dai percorsi di formazione.
In allegato le mappe dei nuovi operatori e dei nuovi tecnici.
Gli attestati
L’attività di aggiornamento della IeFP ha riguardato anche gli attestati aggiornati alle previsioni del decreto legislativo n. 13/2013.
I percorsi della IeFP, che hanno durata triennale o quadriennale, si concludono con il rilascio di titoli di studio da parte dalle Regioni e Province autonome. Titoli che sono riconosciuti e spendibili a livello nazionale ed europeo.
A conclusione del triennio, è rilasciata la qualifica di operatore professionale – corrispondente al livello 3 EQF –, a conclusione del quadriennio, invece, è rilasciato il diploma professionale di tecnico – corrispondente al livello 4 EQF. In entrambi i casi, il titolo di studio è accompagnato da un attestato di competenze, valido anche ai fini del riconoscimento dei crediti, in cui si tiene traccia dei risultati di apprendimento dello studente e delle esperienze di apprendimento sia in ambito formale sia in ambito lavorativo.
I prossimi passi
L’Accordo del 1° agosto 2019 prevede che l’offerta formativa sulla base del nuovo Repertorio IeFP potrà essere avviata a partire dall’a.f. 2020/2021. Verosimilmente, l’attuazione sarà graduale e a geometrie variabili. Alcune Regioni, infatti, hanno già avviato la programmazione triennale dell’offerta formativa – 2019/2022, altre inizieranno con l’attivare solo alcuni dei nuovi corsi.
L’iter formale si concluderà a breve con il recepimento dell’Accordo in Conferenza Stato - Regioni del 1° agosto 2019 con decreto del MIUR. In Conferenza Unificata, invece, dovrà essere approvato uno dei LEP previsti dal decreto legislativo n. 226/2005, ovvero l’approvazione delle aree professionali di riferimento delle figure IeFP; in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, infine, con Accordo si ratificheranno le dimensioni personali, sociali, di apprendimento e imprenditoriali, e la tabella di confluenza delle figure di operatore in quelle di tecnico.
Infine, una serie di attività propedeutiche all’attuazione dell’offerta formativa sulla base dei contenuti del nuovo Repertorio impegneranno le Regioni e le Province autonome congiuntamente con il MIUR, il MLPS e l’ANPAL. Infatti, alla luce dell’attività di manutenzione e aggiornamento del Repertorio, dovrà essere completata la correlazione tra qualifiche e diplomi IeFP e indirizzi dei percorsi quinquennali dell’IP; mentre entro il 31 dicembre 2019 dovranno essere elaborate le procedure per la manutenzione e l’aggiornamento del Repertorio IeFP. Il documento completerà gli allegati all’Accordo del 1° agosto 2019.