La lunga e intensa stagione legata alle politiche sulla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica), avviata ufficialmente nel 2018 e culminata nel 2021 con la redazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) a cura della Regione Autonoma della Sardegna, ha costituito un coerente e fecondo substrato sul quale si è felicemente innestata, radicandosi copiosamente, la nuova fase dell’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG).
La stretta correlazione tra i due paradigmi è, in qualche modo, suffragata da una serie di aspetti concettuali imprescindibili:
interconnessioni “glocali”: in ambito locale, le criticità (cambiamenti climatici, dissesto ambientale, disuguaglianze, discriminazioni di genere, limitato alle risorse, etc.) e i punti di forza (tra i quali inclusione e intercultura, pari opportunità, diritti umani, pace e non violenza, difesa dell’ambiente, produzione e consumo responsabile) afferenti ad entrambi gli ambiti, determinano inevitabilmente una serie di conseguenze dirette anche a livello globale; così come le questioni globali non possono non avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle comunità locali.
Il conseguimento dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) compresi nell'Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite, pur se previsto su scala mondiale, dipende in larga misura dall'azione a livello locale e dalla partecipazione attiva dei cittadini.
Responsabilità estesa: la tensione verso una sostenibilità realmente praticabile favorisce la consapevolezza condivisa di un senso di maggiore responsabilità verso l'ambiente e la società circostante. Diventare "cittadini globali" significa, dunque, riconoscere e accogliere la propria appartenenza a una comunità umana estesa, che, primariamente, condivida la salvaguardia del pianeta e di quanti lo abitano.
Forza propulsiva dell'educazione: il mandato educativo della sostenibilità e della cittadinanza globale rappresenta un vero e proprio “ponte” in grado di colmare il divario tra azione locale e consapevolezza allargata all’intera collettività mondiale. Input vari di natura non formale e informale, interventi formativi/educativi formali, percorsi didattici trans-disciplinari, anche a livello territorialmente circoscritto, aiutano a comprendere le dinamiche complesse che legano il locale al globale, formando cittadini più aperti, coscienti e responsabili.
Approccio olistico: le politiche di sviluppo locale che adottano un approccio olistico, ovvero in grado di perseguire la crescita economica senza trascurare la tutela ambientale e né rinunciare all'inclusione sociale, favoriscono il pensiero sistemico e critico. Tale modello costituisce la base concettuale dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza globale, tesa a superare interessi ristretti e contingenti per operare secondo un'ottica universale di bene comune.
Partecipazione e dialogo: le politiche locali di sviluppo sostenibile e cittadinanza globale incoraggiano la partecipazione dei cittadini e il lavoro di rete tra gli stakeholder di differente estrazione (pubblico, privato, società civile). Questa dinamica connettiva di "empowerment" civico è un presupposto necessario per incrementare l’azione a livello planetario, promuovendo la solidarietà tra i popoli e la cooperazione internazionale.
In sintesi, è possibile affermare che il passaggio dalla sostenibilità alla cittadinanza globale non è propriamente un salto o, peggio, uno switch criteriale, ma piuttosto un iter consequenziale, una contiguità sinergica del tutto funzionale. La sostenibilità locale costituisce la “palestra” in cui esercitare l’impegno e la responsabilità, poi replicabile su contesti più ampi, in questo modo creando i presupposti per una cittadinanza consapevole, attiva e interconnessa in un mondo sempre più globalizzato e interdipendente.
Gli attori locali (enti pubblici, scuole, imprese e associazioni) possiedono un ruolo nevralgico nella trasposizione degli obiettivi globali in azioni capillari ed efficaci in ambito nazionale, regionale e comunale. Strumenti come la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile e il Piano di Azione Regionale per l’ECG permettono di attivare progetti, monitorare processi e aumentare la partecipazione e la fruizione di servizi a favore dei cittadini. La Regione, in tutto ciò, ha il compito, come recita il Piano Nazionale per l’ECG, di assumere un ruolo di regia e fornire un puntuale e stimolante apporto in termini di coordinamento. La governance, nell’esperienza sarda, è stata assicurata da un gruppo di lavoro intersettoriale, costituito da referenti di assessorati e uffici diversi ma complementari, sia per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile e sia in relazione all’ECG.
Il complesso lavoro condotto nell’isola attraverso due attività progettuali finanziate dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), denominate “R-Educ” e “So Globe”, ha permesso un deciso percorso di territorializzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e una sempre maggiore capacità operativa coerente con l’ECG, come significativamente dichiarato nel recente testo del Programma Regionale di Sviluppo 2024-2029 della Regione Sardegna. Si va, insomma, sempre più diffondendo la presenza di princìpi e valori coerenti con lo sviluppo sostenibile e l’ECG nei documenti programmatici regionali (PIAO, Piano regionale per la parità di genere, Aggiornamento della Strategia regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, Progetti di Sviluppo Territoriale, etc.). Questa impegnativa tornata progettuale ha generato, come esito finale, la redazione partecipata e l’approvazione del Piano di Azione Regionale per l’ECG (similmente a quanto avvenuto nelle due regioni partner Marche e Liguria).
Nell’autorevole sede del Job&Orienta, si è voluto dare il giusto risalto ad uno sforzo così rilevante, portato avanti dalla rete regionale di attori e stakeholder e capace di fornire nuovi stimoli e strumenti per un’efficace attuazione delle politiche di sostenibilità e di ECG.
In occasione del seminario, tenutosi durante l’evento veronese nello spazio seminariale dello stand “La Scuola delle Regioni” coordinato da Tecnostruttura, sono stati illustrati e fatti oggetto di confronto gli elementi maggiormente significativi scaturiti dall’attuazione dei Progetti ECG in Sardegna. In particolare hanno meritato un’attenzione speciale i seguenti aspetti:
- il kit didattico proposto in circa 80 classi delle scuole primarie regionali, con cui è stato possibile, attraverso una serie di strumenti ludici e partecipativi, sensibilizzare e coinvolgere bambini/e di 9- 10 anni rispetto ai temi della cittadinanza globale, anche grazie al supporto dei Centri di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità (CEAS) capillarmente diffusi sull’intero territorio regionale;
- i percorsi di formazione e aggiornamento sui temi dell’ECG, rivolti a referenti della società civile, del terzo settore, dell’associazionismo giovanile e della PA;
- il Contest tra scuole superiori di primo grado, relativo alla produzione di elaborati grafici o multimediali capaci di sensibilizzare i pari età riguardo all’importanza dell’ECG;
- la redazione partecipata del Piano di Azione Regionale ECG (con particolare attenzione per la sostenibilità, l’accoglienza e la convivenza, l’inserimento lavorativo delle persone vulnerabili, il rafforzamento della cittadinanza digitale, il consolidamento delle capacità e delle reti collaborative, il supporto e lo sviluppo delle comunità educanti territoriali, l’integrazione dell’ECG nei programmi didattici e formativi, l’educazione alla pace).
In allegato le deliberazioni della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna riguardanti lo Sviluppo Sostenibile, l'Educazione alla Cittadinanza Globale e il Piano Regionale di Sviluppo 2024-2029.
Biblio-sitografia essenziale:
ASviS (2022), Target 4.7. Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale, Roma ISBN 979-12-80634-12-2 (Quaderni dell’Asvis n.8)
https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/QuadernoASviS_EducazioneSviluppoSostenibile_ott2022.pdf
Ballocco, Corrado (2024). Caratteristiche, modalità e prassi della governance in tema di Educazione alla Cittadinanza Globale. Department of Philosophy and Communication Studies, DOI 10.6092/unibo/amsacta/7791. In: GLOCITED - Editorial Series on Global Citizenship Education. A cura di: Tarozzi, Massimiliano.
https://amsacta.unibo.it/id/eprint/7791/
Berbeglia, P., Surian, A. & Vanoni, F. (2019). Piani territoriali per l’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG): indicazioni per Regioni e Enti Locali.
https://educationglobalhealth.eu/ecg/wp-content/uploads/2020/11/3.-Piani-Territoriali-ECG.pdf
Reimers F.M., Barzanò G., Fisichella L., Lissoni M. (a cura di) (2018). Cittadinanza globale e sviluppo sostenibile. 60 lezioni per un curriculum verticale. Milano-Torino: Pearson Italia.
https://it.pearson.com/content/dam/region-core/italy/pearson-italy/pdf/Pearson%20Academy/PEARSON-ACADEMY-QUADERNI-PDF-cittadinanza-globale-slivuppo-sostenibile.pdf
Surian, A., Berbeglia, P., Delrio P. & Vanoni F. (2018). Strategia Italiana per l’Educazione alla Cittadinanza Globale, Provincia Autonoma di Trento, AOI/Concord Italia.
https://www.info-cooperazione.it/wp-content/uploads/2018/02/Strategia-ECG.pdf
Surian, A., Arduini, A., Cauli, B., Calvano, G., Barbizzi, N., Berbeglia, P., Haass Spithover, S. (2023). Piano di Azione Nazionale. Educazione alla Cittadinanza Globale PAN-ECG, Lorem ipsum.
https://www.aics.gov.it/wp-content/uploads/2023/10/Piano-di-Azione-Nazionale-ECG.pdf
Tarozzi, M. (2024). ECG: dal “che cosa” al “come mi posiziono”. 4 Idealtipi di ECG. Department of Philosophy and Communication Studies, DOI 10.6092/unibo/amsacta/7596. In GLOCITED -Editorial Series on Global Citizenship Education. A cura di: Tarozzi, Massimiliano.
https://amsacta.unibo.it/id/eprint/7596/